
C’è un libro che ho nominato più volte negli ultimi mesi e di cui oggi, “proprio oggi”, parlerò nello specifico partendo dalla “sua cifra simbolo”… ma anche no.
<<42>>, disse Pensiero Profondo, il “secondo più grande computer dell’Universo, del Tempo e dello Spazio”, a cui viene affidato il compito di trovare la “Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto.”
Guida galattica per gli autostoppisti.
Anche se il romanzo (in cinque libri) rientra nel filone della fantascienza umoristica, affronta tematiche profonde e i massimi quesiti esistenziali.
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Come suggerisce il titolo del capolavoro di Gauguin.
Possiamo dire che il concetto portante dell’intera opera sia il tentativo di trovare, appunto, una risposta alle domande esistenziali di chiunque.
Un compito impegnativo che “Pensiero Profondo” porta a termine dopo ben sette milioni di anni e mezzo di elaborazione e la sua risposta è a dir poco spiazzante: “42”, appunto.
Gli esseri che avevano creato il super computer, insoddisfatti dalla risposta, protestano e allora il computer dice loro che in realtà è la domanda che è sbagliata e che avrebbero dovuto cercare quella giusta per capire la risposta.
Questo concetto è talmente profondo e ricco di significati e discorsi da argomentare, che ho deciso di non approfondirlo lasciandolo al libero fluire dei pensieri di tutti.
In ogni caso il computer, Pensiero Profondo, dice anche che avrebbe costruito un computer ancora più potente (ilpiù potente dell’universo) che avrebbe trovato per loro la domanda giusta e allora crea il PIANETA TERRA che diventa così un vero e proprio “computer vivente” con al suo interno le persone che vivono praticamente per cercare e ragionare su queste domande.
Il problema, dico io, è che forse ci stiamo concentrando, appunto, troppo sulle risposte piuttosto che tornare a cercare le domande giuste.
La domanda giusta, in ogni caso, nei libri, non viene trovata in quanto ad un certo punto il pianeta Terra esplode (non voglio fare troppi spoiler, ma, insomma, sta cosa la si capisce subito… ma anche no).
Il punto dietro al concetto del pianeta Terra come vero e proprio computer vivente, è che la nostra capacità (di noi umani) più di valore, quella che ci contraddistingue nella galassia, è proprio quella di cercare le giuste domande esistenziali ed è una delle cose più belle mai dette dell’umanità.
In ogni caso, i lettori nel mondo, compreso io (anche in vista di oggi, proprio oggi), hanno provato ad attribuire molteplici significati al numero 42. Sono stati scritti addirittura saggi a tal proposito, ma poi lo stesso autore (il fantastico Douglas Adams) ha raccontato la questione e, come il computer Pensiero Profondo, dà una risposta che spiazza tutti:
“Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani, ecc., sono solo una completa sciocchezza. Ero seduto alla scrivania, fissai il giardino e pensai ‘42 funzionerà’. Lo scrissi a macchina. Fine della storia.”
La risposta, quindi, è priva di significato come, probabilmente, lo è la domanda originaria da cui è nata questa risposta.
Anche se spessissimo faccio e dico il contrario, penso da sempre che il “no sense” dovrebbe essere “elevato” e riconsiderato… in tutto.
Questo, in ogni caso, ci dice tutto e ci dice soprattutto molto del nostro cercare significato in ogni cosa, talmente tanto da, per esempio, aver creato religioni (che condizionano in maniera decisiva la vita di tutti) appositamente per spiegare ciò che non riuscivamo a spiegarci.
La Guida Galattica per Autostoppisti è davvero geniale.
Sicuramente la vera forza della Guida è l’umorismo che riempie tutto il racconto.
Lo stile che caratterizza questo lungo racconto (“una trilogia in cinque libri” fatta così perché ho “una pessima conoscenza dell’aritmetica”), leggero e ironico, non sminuisce in alcun modo la qualità del racconto.
Scritti a partire dalla fine degli anni ’70, nei cinque libri c’è di tutto e c’è molta critica alla società di oggi. Non mancano infatti le critiche ad alcune contraddizioni tipiche della società contemporanea.
Le questioni etiche sollevate dalla Guida Galattica funzionavano nel passato e funzionano ancora oggi.
È un libro che tutela ogni genere di diversità e mira a far riflettere sul rispetto per l’ambiente e per la vita in generale, senza però sprofondare in una noiosa retorica.
Nella guida sono centrali anche altri concetti come quello di “trovare un posto nel mondo” o nell’universo, sentirsi bene facendo e ricercando le cose semplici e avere magari come desiderio un semplice the fatto bene.
Chiudo con l’inserire alcune citazioni molto profonde che possono far riflettere su tante cose, come, giusto per esempio, anche su colui (anzi, coloro) che continuerà a condizionare in maniera negativa il Pianeta Terra (a “ripartire” da ieri)…
“Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione”.
“Mi rifiuto di dimostrare che esisto – dice Dio – perché la dimostrazione è una negazione della fede, e senza la fede io non sono niente.”
“Per risolvere il problema di questa infelicità furono suggerite varie proposte, ma queste perlopiù concernevano lo scambio continuo di pezzetti di carta verde, un fatto indubbiamente strano, visto che a essere infelici non erano i pezzetti di carta verde, ma gli abitanti del pianeta.”
“Di me stesso so solo quel tanto che riesco a capire nelle mie attuali condizioni mentali. E le mie attuali condizioni mentali non sono buone.”
“Costruiamo robot che abbiano un Carattere da Persona Vera.”
[…] “le qualità che deve dimostrare di avere non sono quelle tipiche del leader: la sua fondamentale qualità è saper provocare scandali” (si parlava di presidenti).
“Solo sei persone in tutta la Galassia sapevano che il compito del presidente non era esercitare il potere ma allontanare l’attenzione della gente da esso.”
“A chiunque sia capace di farsi eleggere Presidente non dovrebbe essere permesso di assumere l’incarico.”
“Era chiaramente un uomo dalle molte qualità, anche se per lo più cattive”.
“C’è una teoria che afferma che, se qualcuno scopre esattamente qual è lo scopo dell’universo e perché è qui, esso scomparirà istantaneamente e sarà sostituito da qualcosa di ancora più bizzarro ed inesplicabile”.
Non poteva mancare infine una citazione sull’amore, che, anche se non è un tema principale, viene trattato in maniera fantastica e di seguito inserisco uno dei pezzi più belli.
“Si guardarono un attimo. L’attimo si fece più lungo, di colpo diventò un attimo lunghissimo, così lungo che c’era da chiedersi come potesse esistere un tempo così interminabile. Per Arthur, che di solito riusciva a sentirsi impacciato anche quando veniva lasciato solo per un periodo abbastanza lungo in compagnia di una fabbrica di formaggi svizzeri, quello fu un momento di prolungata rivelazione. Sì senti a un tratto come un animale nato allo zoo, abituato a uno spazio ristretto, che svegliandosi una mattina trovasse la porta della gabbia aperta, vedesse la savana grigio-rosa stendersi fino al lontano sole dell’alba e udisse suoni nuovi e sconosciuti. Mentre guardava il viso stupido di Fenny e i suoi occhi che sorridevano anch’essi stupiti si chiese quali fossero i suoni nuovi e sconosciuti. Prima da loro non aveva mai capito che la vita ci parla e che la sua voce dà risposta alle domande che le poniamo di continuo; non aveva mai captato consciamente quella voce, né riconosciuto i suoi toni fino a quel momento, quel momento in cui la voce gli aveva detto una cosa che non gli aveva mai detto prima, e cioè <si>.”
21 gennaio 2025
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